Scripta manent
1984
page-template-default,page,page-id-1984,page-child,parent-pageid-571,bridge-core-1.0.5,tribe-no-js,ajax_updown,page_not_loaded,,qode_popup_menu_push_text_top,qode-theme-ver-18.1,qode-theme-bridge,transparent_content,disabled_footer_top,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.0.2,vc_responsive,mob-menu-slideout

SCRIPTA MANENT
Quando la parola diventa immagine

21 luglio / 28 agosto 2011
Foyer dello Spazio Oberdan – Milano
Con il Patrocinio della Provincia di Milano

LUCIO BARBUIO / LORIANA CASTANO / SIMONETTA CHIERICI / ANGELA CORTI / DAMSS FAUSTA DOSSI / CRISTIANA ERBETTA / SIMONETTA FERRANTE / NICOLETTA FRIGERIO GRAZIA GABBINI / CLELIA GINETTI / IUCCIA DISCALZI LOMBARDO / ALBERTO MARI SARA MONTANI / ROBERTO MUSCINELLI / GIANFRANCO PALMIERI / GABRIELLA SACCHI MONICA SORI / MARCO TANCREDI / SUSANNA VALLEBONA / EMANUELA VOLPE

Raccoglie più di venti opere di artisti il cui lavoro spazia dalla poesia visiva alla calligrafia espressiva, alla grafica. Un’indagine sulla parola che diventa segno come principio strutturale del fatto artistico e ci offre la possibilità di esplorare, da molteplici punti di vista, quella realtà propria dell’esperienza umana che è il comunicare.

 

Il modo di fare arte della poesia visiva parte dalle sperimentazioni delle avanguardie degli anni sessanta e settanta del secolo scorso, quando i poeti si rendono conto che l’arte e la letteratura si stanno allontanando dal linguaggio comune, e tentano di recuperare un contatto con il pubblico abituato alla comunicazione di massa proposta da rotocalchi, fumetti, pubblicità.

 

Generatrice di esperimenti che cercano di far leggere la scrittura come se si guardasse un quadro, la ricerca contemporanea evolve e indaga nuove forme espressive, anche avvalendosi delle nuove modalità consentite dalla tecnologia. Esplora la parola oltre il significato, la destruttura e ricompone offrendole nuove possibilità di interpretazione. L’interazione tra parola e testo è base di partenza anche per altre forme di espressione creativa. Nella calligrafia il gesto è protagonista dell’elaborazione di segni spesso privi di funzione semantica, che nascono dall’inconscio e sono generati dal ritmo. La grafica, che nella sua funzione di disciplina ha il compito di divulgare concetti, si libera dalla sua funzione e inventa un modo altro di comunicare.. Questa mostra offre un percorso di facile fruizione e dimostra come